Immunologia oggi-COVID-19 : PERCHE’ GLI ANZIANI SONO PIU’ COLPITI?


da Immunologia oggi di dr. Alberto Beretta
COCID-19 : PERCHE’ GLI ANZIANI SONO PIU’ COLPITI
Molti di noi si chiedono perché la Covid-19 colpisce così duramente quando si passano i 65 anni. La risposta a questa domanda la possiamo trovare nei complessi meccanismi biologici che portano alla perdita di forza del nostro sistema immunitario con il tempo. Oggi iniziamo un percorso a tappe che affronterà le cause, gli effetti e le possibili soluzioni al problema.
Il sistema immunitario è un complesso insieme di cellule e molecole che ci difende dalle aggressioni esterne. Matura progressivamente dopo la nascita e accumula difetti e alterazioni nella senilità. Ciò spiega perché le età più avanzate della vita siano quelle nelle quali si osserva la maggiore incidenza di patologie infettive.
La prima linea di difesa cha abbiamo contro il virus è l’immunità naturale. E’ un sistema di cellule pronte a intervenire molto rapidamente per bloccare il virus. L’immunità naturale è molto efficace contro le malattie virali che si trasmettono per via aerea, come la Covid-19, perché le sue cellule sono particolarmente numerose nelle mucose del naso, nella congiuntiva, nell’orofaringe. Dell’immunità naturale sappiamo tante cose ma ancora non sappiamo come misurarla e come potenziarla. Funziona molto bene nei bambini, ma perde forza con il passare del tempo e quasi scompare negli anziani.
Se il virus sfonda senza problemi le difese dell’immunità naturale, entra in azione la seconda linea di difesa, quella che gli immunologi chiamano “immunità acquisita”. La differenza principale fra i due tipi di immunità è che la seconda è capace di “ricordarsi” il primo incontro con il virus e di entrare in azione molto rapidamente al secondo incontro. Quando si parla di soggetti “immuni” al virus ci si riferisce a questo secondo tipo di immunità. Gli anticorpi sono l’esempio più conosciuto di immunità acquisita. I vaccini che ci hanno aiutato a debellare malattie terribili come il tetano, il vaiolo e tante altre, agiscono sulla capacità del sistema di ricordarsi di un primo incontro e reagire prontamente ad un eventuale secondo incontro con il virus. La grande domanda che ci stiamo ponendo sul Covid-19 è quanto l’immunità acquisita sia efficiente a bloccare il virus e, soprattutto, quanto dura nel tempo.
Le componenti cellulari più importanti dell’immunità acquisita sono i linfociti B, ossia le cellule che producono gli anticorpi, e i linfociti T, le cellule che coordinano le attività e intervengono direttamente quando si tratta di eliminare dall’organismo un agente “estraneo”, per esempio un virus.
?
L’invecchiamento del sistema immunitario è un processo per certi aspetti paradossale perché caratterizzato da due fenomeni contrapposti: i linfociti, da una parte perdono la capacità di reagire alle aggressioni esterne (un fenomeno chiamato “immuno-senescenza”), dall’altra sono costantemente attivi in un processo di infiammazione cronica asintomatica che danneggia i tessuti e che è considerato una delle cause principali delle malattie legate all’invecchiamento (in questo caso si parla di “inflammaging”). Come sapete, oltre all’età vi sono altre condizioni che influenzano l’andamento clinico della Covid-19 fra le quali l’obesità e il diabete. Queste condizioni hanno in comune una cosa: provocano uno stato di infiammazione cronica che da una parte danneggia i tessuti e dall’altra esaurisce le capacità di risposta del sistema al virus.
L’infiammazione cronica predispone l’organismo a reazioni infiammatorie acute che possono essere devastanti. È quello che accade in alcuni pazienti Covid, più frequentemente negli anziani: l’infezione delle cellule epiteliali alveolari del polmone stimola una risposta infiammatoria esagerata, chiamata “tempesta citochinica”, che può portare al decesso del paziente.
I tre fenomeni che vi ho descritto, la perdita di efficacia dell’immunità naturale, l’immuno-senescenza e l’inflammaging, contribuiscono a renderci suscettibili al Covid-19 con il passare del tempo. La perdita dell’immunità naturale riduce di molto le difese a livello delle mucose. Il testimone passa allora al secondo livello di intervento, l’immunità acquisita. Ma anche questa ha i suoi limiti, in modo particolare nell’anziano, paradossalmente per colpa dello stato di attivazione cronica in cui si trova e che la porta ad una reazione eccessiva con risultati paradossali. E’ un vero e proprio “fuoco amico” scatenato per difenderci ma che si ritorce contro il nostro stesso organismo.
?
Una domanda alla quale risponderò nel prossimi post. Oggi però vorrei darvi una prospettiva storica per spiegarvi come la ricerca, e non solo quella sul Covid-19, potrà fornirci soluzioni concrete.
I tre fenomeni che vi ho descritto sono l’espressione di processi molto complessi alla base dell’invecchiamento di tutti gli organi e sistemi, non solo del sistema immunitario. Uno dei ricercatori più famosi nel campo degli studi sulla longevità, David Sinclair, ha da poco pubblicato un libro molto interessante (“Lifespan”), nel quale propone un’idea ormai sempre più accettata: l’invecchiamento non è un processo ineluttabile dovuto al passare del tempo. E’ una malattia. Una malattia che è alla base di tutte le altre malattie di cui soffriamo quando invecchiamo. Nei primi anni 2.000 è avvenuta, grazie anche a David Sinclair, una vera e propria rivoluzione nel modo in cui interpretiamo l’invecchiamento. Una rivoluzione che ha aperto la strada alla scoperta di farmaci e sostanze naturali che possono rallentarlo. Sono state identificate nove cause diverse dell’invecchiamento. Tutte contribuiscono a renderci suscettibili, fra le altre cose, alle infezioni virali. La buona notizia è che agendo con efficacia anche solo su una di queste nove cause possiamo riequilibrare l’intero sistema. I primi risultati di queste ricerche per la prevenzione del Covid-19 sono già apparsi nella letteratura scientifica. Trovate il link a un primo articolo qui sotto.
Un altro articolo molto importante apparso ieri sulla rivista New England Journal of Medicine è una chiamata alle armi di tutti ricercatori che lavorano sulla longevità per far fronte all’epidemia di Covid-19.
Nel prossimo post affronterò i meccanismi dell’immuno-senescenza, come misurarla e come contrastarla.
Per chi desiderasse approfondire:

Recent Content